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Migrazione in spagna, i come e i perchè
Categories: Generale

raimbow gathering

Oggi è come se fosse per me il giorno fuori dal tempo del calendario maya. Sto pianificando questa partenza, intorno al 15, per essere a benicassim, barcellona entro il 20. ce la farò? via terra? da solo? con un furgone dell’81? il punto non è tanto quello, forse, ma riuscire a finire le cose da fare prima. una combinazione di eventi pronti per inserirsi l’uno nell’altro in un rapporto di causa effetto, il cui big bang sarebbe dovuto esplodere oggi ma niente. nada, qui il tempo stringe e nada non so ancora cosa mettere nel serbatoio. ho venduto uno smielatore, il MIO smielatore a 300 euro e visto che le api sono tutte morte sto aspettando conferma da uno di Vinci per 10 cassette più 10 mielari, il che farebbe un’altra bottarella discreta di euro. poi il lavoro: dopo la collaborazione con l’Ypsig si tratterebbe di fare un po’ tante spille per un festival settembrino piemontese, il cui art director è però già informato della mia migrazione e sa che deve mandarmi il materiale entro il 5 agosto. idem per isola della moda di milano, che tuttavia non si sono fatti ancora sentire: un progetto di moda autoprodotta e per così dire autosfilata, che appoggio volentieri e che vorrebbe(ro) un po’ tantissime spille, sempre per i primi di settembre, sempre con lo stesso discorso di farmele fare ora perchè poi parto. se il 5 mi arrivassero questi due bei lavoretti, riuscirei a realizzarli e spedirli entro 10 giorni? contando che dovrei anche far partire un ordine di “button parts” dalla germania al più presto perchè ho finito i magneti e sto finendo le grandi, e in spagna mi servono gli uni e le altre?

insomma l’imprenditoria libertaria genera grattacapi, fortunatamente andrò a sbancare (si spera) al rototom sunsplash, con il quale da quest’anno collaboro in qualità di focalizer del mercatino freak: si tratta di creare in uno spazio delimitato, una situazione di mercatino hobbysta artigiano autogestita al cento per cento, fuori dai vincoli di suolo pubblico: questo per ovviare al pesante clima di chiusura verso i piccoli artigiani che per alcuni anni, causa la forte lobby dei bancarellai paganti, non hanno potuto aprire al festival reggae più grande d’europa. quindi: uno spazio autogestito per artigiani puri, no
commercio no bancarelle di 6 metri e coalizzazione verso i rivenditori,
compresi quelli di borse false e ciddì taroccati che hanno altri tremila
km di spiaggia dove lavorare.

naturalmente ho fatto una mandata
di stampe ad hoc per l’evento, roba bella e originale messa insieme da
un amico grafico. zero bobmarley e robe scontate, ma in un festival
commerciale – ricchissimo di contenuti, molto impegnato ma comunque al
100 per cento commerciale – devo sbancare anch’io per poi andarmi a
spaparanzare in qualche spiaggia nudista portoghese, a settembre quando
la massa sarà già a casa.

perciò se vi servono spille (e so che ve
ne servono tante) torno operativo sulla metà di settembre, anche se
avendo dietro una stampante, le macchinette e i bustoni in caso di
urgenza posso lavorare e spedire da spagna o portogallo. sul serio,
secondo voi ho fatto il sito in inglese e spagnolo per lavorare solo qui
a berlusconia? io sono EUROPEO e lavoro nella CEE, l’imprenditoria
libertaria è sempre internazionalista.

spillaman

nella foto: un raduno raimbow, la mente e il corpo vagano ma il cuore è là

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