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spillette freedom flotilla, e perchè odio il lavoro
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spilletta freedom flotilla

sono convinto, e potete criticarmi ma resto convinto, che fare autoproduzione sia impegnativo ma giovi alla qualità complessiva delle cose. per questo sono così fissato e mi spendo assiduamente convinto che se alcuni manifestano, altri suonano, molti si sbattono in assemblee, alcuni organizzano navi di aiuti per gaza… io faccio spille, in quantità da cinese, un po’ tutti i giorni, e mi sbatto a venderle online e in bancarella. ci guadagno, certo, ma è un guadagno da hobbysta come ho scoperto ci definisce la legge. sono hobbysta, con tanto di foglio del comune.

in questo contesto capita però di rado che mi venga voglia di seguire l’attualità – che seguo personalmente e assiduamente, visto che ho anche nozioni di giornalismo e mediattivismo (“nozioni”) – anche con la mia attività di spille. questa volta non ho potuto farne a meno, quindi ecco la spilla per la freedom flotilla liberamente adattata da un file che qualcuno da qualche parte nel mondo, ha messo in rete.

il discorso appena fatto descrive quanto io ami il mio lavoro, che è parte di me o parte di questa parte della mia strana esistenza, e dimostra quanto sia anche disposto a volte a stancarmi e a fare gli straordinari per fare per bene quello che devo e per dimostrare a me stesso e agli altri che è giusto, e che ci credo. amo il mio lavoro, ma ODIO IL LAVORO. il lavoro salariato, sottopagato, precario e gerarchizzato, il lavoro massacrante, il produrre cose inutili buttando via quest’unica vita, i turni, i colleghi che ti stanno sul culo, essere tristi, lasciare i figli ad altri per ottemperare alla propria schiavitù. ci ho provato, a fare l’operaio, il galoppino di redazione, l’avventizio agricolo stagionale, il commercio ambulante… ma non mi riesce proprio. lo odio, lo odio proprio, e preferisco stare a letto o al limite, farne del mio.hate_work_ita

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